Christo, Kafka e Rousseau

(…faccio notare che, scrivendo Kafka, il correttore cambia automaticamente il nome in Kakà, per ricordarci i bei tempi presenti…)

Ricordo di aver letto da qualche parte che Christo (Javacheff, artista bulgaro), impacchettò il Reichstag di Berlino, prima della sua trasformazione ad opera di Norman Foster, per fare in modo che tutti quelli che quotidianamente gli passavano accanto ignorandolo, ne percepissero finalmente l’esistenza.
Il pretesto mi è utile. Anche io sono distratto (è un’eredità genetica) e mi è spesso capitato di accorgermi della presenza o della forma di qualche elemento macroscopico dopo decenni di indifferenza. Questo è successo con tutto: architetture, persone, o, come in questo caso, del contenuto di libri.
Ho acquistato il libro di Kafka “gli aforismi di Zurau” (ed. Adelphi) nel 2004. Lo so perché conservo gli scontrini dei libri proprio per questa ragione (una psicopatologia non dannosa per il prossimo), e mi ha sempre istintivamente colpito quello che parla del Re e dei corrieri del re (trovai una conferma al mio istinto in un suo commento ad opera del Cardinal Ravasi, tuttora disponibile in rete)
Ci sono però voluti quasi vent’anni di indifferenza perché mi accorgessi coscientemente di un altro, che forse idealmente ne rappresenta la conseguenza, e che dice così:

Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te.

A me paiono essere le migliori istruzioni per il tempo presente, complesso sì, ma anche e soprattutto in Italia, inutilmente complicato, e mi pare che il lavoro cinematografico di Jean Claude Rousseau ne sia una perfetta traduzione in termini artistici.
È un’offerta all’ascolto, alla visione silenziosa, in cui l’evento casuale squarcia il velo di ciò che chiamiamo convenzionalmente “realtà” e smaschera il mondo, che non ne può fare a meno…